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L’importanza della masticazione

La masticazione è una delle attività più importanti per il benessere psico-fisico del cane ed è un bisogno che deve essere soddisfatto, dalle prime settimane di vita in poi.

Sin dai primi giorni di vita, il cucciolo inizia a conoscere il mondo che lo circonda e a vivere le prime esperienze (mediate dall’intervento della madre attraverso l’inibizione al morso, a partire dalla quarta settimana), attraverso la bocca, che diventa il suo strumento di conoscenza, sperimentazione e apprendimento.

A partire dalla terza settimana, con l’eruzione dei primi denti, fino ai sei mesi, il cucciolo è impegnato in una lunga fase di dentizione che causa dolori e fastidi che vengono alleviati proprio dalla masticazione. Nel primo periodo di convivenza può capitare che, il proprietario, al suo rientro in casa, trovi alcuni “danni”, dovuti all’attività di rosicchiamento del cucciolo.

Come detto precedentemente, la masticazione, in quanto bisogno, è fondamentale, non solo per il cucciolo ma anche per l’adulto.

Molti cani adulti, perché non abituati sin da cuccioli, di fronte ad un osso, paradossalmente, si trovano spiazzati, non sapendo da che parte cominciare.

È dunque molto importante che il proprietario aiuti il proprio cane a sviluppare questa nuova competenza, stimolandolo nell’attività di masticazione. Ci sono diversi fattori da tenere in considerazione, però, nella scelta dell’oggetto da masticare, che devono dipendere dalle capacità del cane e dalle sue modalità dell’utilizzo della bocca.

Per concludere, dunque, sono numerosi i benefici conseguenti alla masticazione:

  • alleviare il dolore causato dalla dentizione;
  • conoscere e “gustare” il mondo;
  • liberarsi dallo stress, dall’ansia e dalla paura, impegnandosi in un attività stancante, fisicamente e mentalmente;
  • vivere un momento di gioco collaborativo con il proprio compagno umano (come potrebbe essere quello di spezzare dei lunghi rami), volto a saldare le basi di una relazione di fiducia e condivisione.

Quindi è opportuno incentivare questa tipologia di attività e indirizzarla verso target sapientemente selezionati dal proprietario, andando ad aumentare, oltre tutto, la sensazione di autoefficacia e autostima del proprio compagno a quattro zampe.

Evitiamo possibilmente di comprare al cane gli ossi di pelle di bufalo  che si trovano in commercio perché ricchi di sostanze chimiche ma offriamo al nostro amico dei prodotti naturali

IL NERVO ESSICCATO DI BUE.  Snack del tutto naturale sano ed appetibile, il procedimento di essiccazione ad aria calda a 130° elimina ogni altro sistema di conservazione chimica.

IL NERVO PIATTO DI MANZO,  un gustoso fuoripasto per cani di tutte le taglie. Molto gustoso, favorisce la masticazione e data la sua consistenza  agisce sui  denti  favorendo la pulizia del tartaro. Data la sua durezza a differenza della trippa essiccata dura molto di più.  Questo snack è del tutto naturale, è formato al 100% dal nervo della nuca essiccato in forno a 140° è  privo di coloranti o conservanti.

 TRIPPA VERDE ESSICCATA DI AGNELLO Snack naturale per cani solo trippa verde di agnello essiccata naturalmente a bassa temperatura per non perdere le qualità della trippa verde. Da utilizzare come snack, ricompensa premio, o premio educativo, ideale tra un pasto e l’altro. Mantiene l’equilibrio della flora intestinale, data la sua naturale consistenza con la masticazione aiuta a mantiene i denti puliti.

LE TRACHEE ESSICCATE DI MANZO sono una gioia da masticare, adatte a cani di tutte le taglie, ottima soluzione per l’igiene dentale e per tenere occupato il cane con un goloso passatempo. Prodotto naturale essiccato in forno non contiene additivi ne conservanti o coloranti

IL TENDINE DI ACHILLE ESSICCATO viene tagliato ad una lunghezza di 20 cm., queste dimensioni  li rendono adatti  a cani sia di piccola taglia che di taglia medio grande. La maggiore tenerezza del tendine  rispetto al nervo  lo rende adatto ugualmente per cuccioli.

Risultano più appetibili del normale nervo di manzo.

Un eccellente rimedio per l’igiene dentale del tutto naturale anche perché la loro forte consistenza aumenta la durata alla masticazione per più giorni.

LE ORECCHIE DI MAIALE ESSICCATE  rappresentano uno spuntino perfetto per tutti i cani: al contrario di molti ossi da masticare, sono uno snack facile da digerire. Composte 100 % di cartilagine naturale sono un’ottima fonte di glucosamina  e contribuiscono a mantenere puliti i denti del vostro cane. Essiccate con aria calda a 120° con contengono conservanti e spezie.

Ma per i cagnolini di piccola taglia, come si fa?

La loro bocca non è sufficientemente ampia per rosicchiare pezzi grandi, quindi, specificatamente per loro, si può ricorrere alle Trachee di Agnello Essiccate:

Le trachee di agnello essiccate sono molto più piccole di quelle di manzo

Dimensioni e consistenza le rendono ottime ed estremamente appetibili per tutti quei cani di piccola taglia che, diversamente, avrebbero difficoltà a masticare.

Attenti alla Leishmaniosi, un pericolo per cani e per l’uomo.

In Estate chi ha un cane deve stare molto attento alla Leishmaniosi, malattia infettiva e contagiosa causata dal parassita Leishmania Infantum che viene trasmesso dalla puntura dei pappataci, piccoli insetti di solito più attivi da maggio a ottobre. La patologia colpisce generalmente i cani, e spesso è fatale, ma può toccare anche l’uomo.

È molto frequente nel sud Europa, con una prevalenza pari al 75%. In Italia è diffusa in Liguria, in tutte le regioni del Centro-Sud e nelle isole. Recenti indagini epidemiologiche, però, hanno evidenziato focolai anche al Nord, in aree precedentemente considerate indenni, come le zone collinari di Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna.


SINTOMI
“È molto difficile capire se il cane è stato punto, per questo va protetto al massimo contro il rischio. E anche se ci accorgiamo di una puntura non è certo semplice distinguerla da quella di un altro insetto; i sintomi della malattia poi possono essere abbastanza comuni, come ad esempio inappetenza o diarrea, e il proprietario potrebbe essere tentato di considerarli passeggeri. L’occhio clinico del medico veterinario è invece già in grado di leggere questa sintomatologia in modo più preciso e di verificare l’eventuale compresenza di altri sintomi che generalmente si manifestano, come l’ingrossamento dei linfonodi. Il vero problema diagnostico è il prolungato periodo di incubazione di questa malattia”.

LA CURA 
La prevenzione è proprio la chiave per stare tranquilli, perché purtroppo i cani che si ammalano non guariscono: “La Leishmaniosi si cura, ma non guarisce. Esistono trattamenti e terapie che dipendono dalle manifestazioni della malattia e che possono arrivare a permettere al cane di sopravvivere in longevità alla malattia stessa, ma è pur sempre una compromissione del suo benessere e della sua salute: è una malattia grave, da prevenire con il massimo impegno. Stiamo parlando di una patologia invalidante, che provoca lesioni cutanee, oculari, complicanze renali. Il quadro clinico può davvero assumere una piega infausta, di fronte alla quale si può agire sulla remissione dei sintomi, sulle difese immunitarie, ma a fronte di un controllo veterinario stretto e permanente”.

In ogni caso bisogna stare attenti e cercare di seguire i consigli per fare in modo che l’animale non si ammali. “Non è uno stato di emergenza, ma di allerta sì. Ormai questa malattia che si pensava di incontrare solo nel bacino mediterraneo, ha fatto la sua comparsa persino ad altitudini impensate, fino a risalire verso il centro Europa. Il cambiamento climatico ha favorito la circolazione di vettori che trovano condizioni favorevoli anche là dove un tempo sarebbero stati ostacolati dal freddo. È quindi corretto, in un’ottica di prevenzione, preoccuparsi di prevenire la puntura del pappatacio in tutto il territorio italiano, rincarando senz’altro le protezioni antiparassitarie esterne, per esempio con il vaccino, per alzare le difese immunitarie, se si va verso Sud, in territori endemici”.

LA PREVENZIONE I padroni dei cani devono per prima cosa impegnarsi a fare tutto ciò che è possibile per non far contagiare i loro animali.

Ma è possibile la prevenzione? “Non solo si può, ma la prevenzione è l’arma più potente ed efficace. La leishmaniosi canina si può e si deve evitare , bisogna usare bene un mix di strumenti, in parte comportamentali e in parte medicinali. Per cominciare il cane non deve restare esposto all’aperto quando è buio: è bene farlo rientrare dal balcone o dal giardino e farlo dormire in una stanza con zanzariere ben fitte. La protezione antiparassitaria deve essere specificamente indicata contro la Leishmaniosi e possibilmente unire il tradizionale collarino a un prodotto spot on, da applicare sulla cute.
Utile anche spruzzare sul manto dell’animale prodotti naturali che contengano repellenti contro le zanzare…  

Il vaccino esiste e può essere consigliato dal medico veterinario, in aggiunta a quanto detto, dopo una accurata valutazione delle condizioni di rischio ambientale ed epidemiologico a cui è esposto il cane. Nessuno di questi accorgimenti deve essere messo in atto in modalità ‘fai da te’, ma sempre sotto consiglio del proprio medico veterinario”.

Inoltre, per limitare il rischio di infezione esistono anche applicazioni per i cellulari che evidenziano in tempo reale i comuni in cui è stata accertata la presenza di Leishmaniosi canina.
Scaricandole i padroni dei cani potranno controllare se la zona in cui si trovano, o che stanno per raggiungere per le vacanze, è a rischio così da poter adottare tutte le misure per la prevenzione.

Il consiglio PetFood.it

Una soluzione antiparassitaria naturale può essere EcoNeem Scudo 3, nato dalla una combinazione di 3 olii essenziali, abbinati per avere una funzione sinergica.

L’Olio puro di Neem è una sostanza nota per essere sgradita ai principali insetti e parassiti, la sua azione è completata dall’Olio di Rosmarino dal potere antisettico, disinfettante ed insetto repellente. L’Olio di mandorle dolci per un effetto tonico, lenitivo e ristrutturante del pelo.

ECO NEEM SCUDO 3

L’importanza degli OMEGA 3 nell’alimentazione del cane

Quando si parla di Omega3 si fa riferimento agli acidi grassi essenziali polinsaturi che si trovano in elevate quantità nei tessuti di alcuni pesci e, talvolta insieme agli Omega 6, in alcune fonti vegetali, come, ad esempio, semi di lino, semi di chia, semi di canapa e noci.

Gli Omega 3 svolgono una funzione preventiva rispetto ai problemi della pelle e del pelo del cane, così come in caso di allergie; inoltre, nel trattamento di dermatiti pruriginose e infiammatorie, possono aiutare a ridurre la dose necessaria di farmaci.

Cuccioli, femmine in gravidanza e allattamento e cani in fase di guarigione da lesioni e malattie croniche hanno un maggiore fabbisogno di acidi grassi essenziali di ogni tipo.

La carenza di acidi grassi può causare problemi alla cute e, di conseguenza, al pelo e alle unghie del cane e, talvolta, anche alle articolazioni.

I benefici degli acidi grassi sulla salute dei nostri amici a 4 zampe non finiscono qui: questi, infatti, fungono da antiossidanti per l’organismo, hanno un lieve effetto anticoagulante e dunque prevengono malattie cardiovascolari e, infine, sono ottimi alleati del sistema nervoso di cuccioli e cani anziani.

I cibi che contengono il maggior numero di Omega 3 sono il pesce azzurro (sarde, sgombri, alici), il salmone, i semi di lino, i semi di chia, la Soia.

Gli acidi grassi essenziali contenuti nei cibi tendono tuttavia a deteriorarsi facilmente: una lavorazione o preparazione troppo lunga o una conservazione “sbagliata” potrebbe, infatti, distruggerli.

Può capitare anche che sia il cane stesso a non gradire gli alimenti che contengono naturalmente Omega 3: in questo caso si può ricorrere agli Integratori di Omega 3 presenti in commercio in varie forme (capsule, oli, ecc).

L’uso dell’olio è sicuramente il più “pratico”, infatti, spruzzato sulla pappa del nostro amico a 4 zampe, viene assorbito senza alcun problema:

Ci sono inoltre in commercio vari tipi di integratori di Omega3 sotto forma di capsule o oli di pesce da aggiungere al pasto del cane, soprattutto per quei cani che non possono o non gradiscono consumare cibi che li contengono naturalmente: vediamone qualcuno:

BARF OIL SINERGY
La sinergia di 3 preziosi olii di origine animale e vegetale con l’aggiunta di Vitamina E da Olio di Germe di grano rende possibile a livello metabolico una migliore elasticità delle membrane cellulari favorendo lo scambio di nutrimento e traendo tutti i benefici in un unico prodotto dalle proprietà uniche.
OLIO DI SEMI DI LINO
L’olio di semi di lino è la fonte più ricca di Acidi Grassi essenziali Omega 3 essi svolgono un ruolo importante nel preservare e rinforzare il sistema immunitario, una loro carenza può favorire l’insorgere di eczemi e irritazioni allergiche, l’uso costante del prodotto nelle dosi indicate contribuisce a rendere il pelo più lucido e brillante e la cute più sana e idratata 
OLIO DI SALMONE – Nutrioil (per cane e gatto)
L’integrazione quotidiana con l’olio di salmone Nutri-Oil favorisce la salute generale del vostro cane grazie agli alti livelli di Omega 3 e 6 si avranno immediati risultati apprezzabili come pelo brillante
OLIO DI FEGATO DI MERLUZZO
L’olio di fegato di merluzzo NutriCare è ricco di vitamine A –D3- E . La vitamina D unitamente all’effetto della luce solare, consente di utilizzare Calcio e Fosforo, indispensabili  per la formazione delle  ossa, rendendole meno inclini alle fratture  e favorendo  un’azione antirachitica. 

Arriva la primavera: come gestire la muta?

Con l’arrivo della primavera e il cambio climatico i nostri amici a 4 zampe iniziano a perdere pelo e, inevitabilmente, ce lo ritroviamo ovunque in casa.

Questo fenomeno è definito MUTA , è fisiologico, dura qualche settimana ed è fondamentale per la salute del nostro animale.

La muta varia per intensità e durata, in base alla razza e allo stile di vita.
Il fattore principale che determina il suo inizio è la maggiore durata delle ore di luce rispetto al buio: in primavera, infatti, l’allungamento delle giornate e l’aumento delle temperature fanno sì che il manto del cane subisca una modificazione sostanziale, passando da un pelo invernale lungo e folto ad uno più corto e funzionale alle alte temperature estive.

Come gestire questo fenomeno così fastidioso per noi umani?

Innanzitutto bisogna considerare che per alcune razze è necessaria la toelettatura presso centri specializzati; in linea di massima, sarà comunque utile spazzolare il cane più volte al giorno, con spazzole specifiche per la rimozione del pelo morto che rende il manto ispido e opaco, tenendo conto del fatto che, se il nostro amico ha una cute sensibile, potrebbero anche manifestarsi forfora e prurito.

L’eccessiva perdita di pelo può essere ridotta se il cane segue una dieta corretta con la giusta percentuale di acidi grassi e proteine nobili.
Durante la muta, infatti, fino al 30% delle proteine viene destinato alla sintesi di nuovi peli e gli acidi grassi omega 3 e 6 sono un valido aiuto per garantire la salute della cute e del mantello.

In un periodo così importante e delicato come quello della muta, quindi, è fondamentale curare l’alimentazione del cane e integrarla con prodotti specifici come, ad esempio, il DERMOSKIN, indicato per migliorare la qualità del pelo e della cute, ottimo durante il periodo della muta e ideale in caso di problemi di desquamazioni cutanee, forfora, perdita di pelo o  pelo opaco.

Grazie alla presenza di Acidi Grassi Omega 3, MSM,  Biotina, Zinco, Vitamina E e Vitamina D, Dermoskin restituisce forza e lucentezza al mantello del vostro cane.

Dermoskin – Integratore Nutrizionale

Il passaggio da cibo industriale ad alimentazione BARF

Cibo industriale e cibi raffinati, ricchi di additivi e conservanti,  non sono sicuramente il miglior modo per alimentare i nostri amici a quattro zampe,  e, quindi, è sempre più frequente la volontà di cambiare l’alimentazione a favore di cibo naturale, crudo o cotto che sia.

Il cambiamento della dieta a volte pone i proprietari di cani di fronte a dubbi e incertezze, ma l’introduzione di una nuova forma di nutrizione il più delle volte funziona senza grossi intoppi.

La maggior parte dei cani tollerano sorprendentemente bene un cambiamento improvviso del cibo, anche da un pasto all’altro, infatti, negli anni, i cani, sempre più addomesticati, si sono abituati a nutrirsi dei resti di cibo degli esseri umani e quindi a digerire un ampio spettro di alimenti.

Questo discorso è valido per i cani con un buon sistema digestivo, ma, ancor più per gli animali sensibili, è consigliabile dare al nostro fedele amico alcune settimane per abituarsi al nuovo cibo, soprattutto quando si passa dal secco all’umido. Può capitare, talvolta, che un repentino ed improvviso cambio di alimentazione provochi la “diarrea da alimentazione”, assolutamente non pericolosa per il nostro amico e risolvibile nel giro di qualche giorno.

I cani che seguono già una dieta naturale molto varia non avranno  di questi problemi poiché il loro intestino e le colonie batteriche che vi abitano sono abituati a digerire cibi molto diversi tra loro, mentre la diarrea da alimentazione si manifesta il più delle volte quando l’animale e’ abituato a mangiare sempre la stessa cosa e il suo intestino non e’ pronto ad accogliere i nuovi nutrienti che arrivano all’improvviso.

La cosa di fondamentale importanza, però, è quella di non mischiare mai crocchette e cucinato o crudo (specialmente nella ciotola) in quanto hanno tempi diversi di digestione.

…Se proprio volete terminare quel sacco di crocchette comprato da poco, dividete i pasti, dando l’alimentazione naturale lontano da quella industriale.

I benefici di un’ alimentazione naturale e fresca si noteranno a breve tempo  e come dice Ippocrate, “il cibo e’ la prima medicina”

Alimentazione in primavera: cosa cambia?

Adattare la dieta dei nostri animali alle stagioni in corso è molto importante: ne parliamo con il Professor Alessandro Gramenzi, Docente di Nutrizione Animale presso L’Università degli Studi di Teramo.

Durante l’inverno, con le temperature rigide, si può dover cambiare l’alimentazione del cane per le sue mutate esigenze nutrizionali.
Gli animali domestici, come gli esseri umani ed altri animali, infatti, hanno una zona di “benessere termico”, che corrisponde a una temperatura ambientale in cui stanno bene senza avere freddo, né caldo.
Quando la temperatura dell’ambiente in cui l’animale vive si discosta da questa, aumenta il fabbisogno di energia per compensare le perdite dovute al consumo energetico necessario a mantenere costante la temperatura corporea.
Di conseguenza, in funzione di molti fattori quali la temperatura esterna, il tipo di pelo dell’animale, i ricoveri di cui dispone, è importante intervenire cambiando l’alimentazione e rendendola più corposa.
Un cane tenuto in appartamento, ad esempio, non necessita di alcun intervento di tipo alimentare mentre, in altri casi, basta un aumento delle quantità di cibo o semplicemente di grassi, in considerazione della temperatura e della copertura pilifera dell’animale.

Stesso discorso va fatto “al contrario” per la bella stagione quando, con l’aumento della temperatura esterna, è opportuno intervenire sull’alimentazione.
E’ consigliabile ridurre la concentrazione energetica della razione (diminuendo il contenuto in grassi) , aumentare la quantità di fibra (apportando maggiori quantità di frutta e/o verdura fresca o disidratata) e controllare il livello proteico.
Riguardo le proteine, sono da preferirsi quelle più digeribili e con minor apporto di grassi, come pollo, tacchino e pesce.
E’ fondamentale, inoltre, controllare sempre la disponibilità d’acqua per l’animale e aggiungere dell’acqua nella preparazione della razione casalinga.
Nel periodo primaverile, infine, l’animale è maggiormente soggetto a variazioni climatiche e di fotoperiodo che possono portare a problematiche dermatologiche e intestinali, quindi bisogna controllare più attentamente la qualità delle feci e l’integrità di cute e mantello.

Antiparassitari naturali

Con l’arrivo della stagione calda si ripresenta a chi convive con un cane o un gatto l’eterno problema dell’uso di un prodotto antiparassitario che sia efficace e non pericoloso per l’amico a quattro zampe. Pulci, zecche, acari, ma anche insetti volanti che veicolano malattie temibili come la leishmaniosi o la filariosi cardiopolmonare sono la ragione principale per proteggere l’animale di casa e, spesso, per sfuggire anche alla infestazione da parte di questi insetti delle pareti domestiche. Non dimentichiamo poi che pulci e zecche devono essere controllati non solo per il fastidio che provocano alla bestiola (prurito, grattamento, dermatiti allergiche), ma anche e soprattutto per la loro capacità di trasmettere numerose patologie, come per esempio l’ehrlichiosi caratterizzata da sintomatologia spesso vaga e non specifica  (febbre, abbattimento, dolori articolari) e quindi non facilmente diagnosticabile in prima battuta. Proprio sul versante della prevenzione dei problemi derivati da questi insetti da qualche anno a questa parte si sta affermando l’uso , oltre al normale prodotto antiparassitario a base di sostanze chimiche repellenti , di combinazioni specifiche di sostanze naturali in grado di tenere sotto controllo i parassiti esterni specifici del cane e del gatto.

Gli antiparassitari naturali per cani e gatti   sono solitamente a base di olio di Neem, uno dei più potenti repellenti contro gli insetti che ci arrivano dalla natura, non è un olio essenziale, ma un prodotto comunque totalmente naturale estratto da una pianta denominata Azadirachta Indica, originaria dell’India e della Birmania. Questo olio, ricco di antiossidanti naturali, esplica una fortissima azione antibatterica, antivirale e repellente soprattutto nei confronti di moscerini pungitori, zanzare e zecche. A questo principio attivo, si associano di volta in volta altri olii essenziali come quello di astragalo, echinacea, menta, citronella, eucalipto, l’olio di lavanda e quello di zenzero, il tea tree e altri ancora”. La maggior parte degli olii essenziali ha un efficace effetto repellente nei confronti dei parassiti esterni degli animali. Sostanzialmente, infatti, queste componenti rendono “sgradita” la pelle del quattrozampe agli insetti nocivi che ne evitano accuratamente l’avvicinamento.

ECONEEM SCUDO è una soluzione antiparassitaria naturale per applicazione topica cutanea,  una combinazione di 3 olii essenziali abbinati per avere una funzione sinergica.

Il Dog-talk: comunicazione nel rafforzare i legami

Uno studio ha rivelato che i quattro zampe non solo capiscono cosa diciamo, ma che preferiscono il “dog-talk” ovvero lo stesso tono di voce melodico e affettuoso usato con i bambini. Il linguaggio rende il rapporto cane-padrone ancora più speciale.

Storie di complicità e affetto, di domande e risposte ricevute attraverso scodinzoli energici, storie di intimità e giocosità, e di legami che arrivano anche alla somiglianza fisica e di comportamenti. Se siete degli amanti dei cani, sapete che per voi sono molto più di animali domestici. E se con il vostro quattro zampe parlate e dialogate, allora continuate a farlo, perché uno studio ha evidenziato l’importanza della comunicazione nel rafforzare i legami.

 

Proprio come si parla con i bambini piccoli per fortificare il rapporto tra genitori e figli, così bisognerebbe fare con Fido.

Usando tra l’altro lo stesso tono di voce dolce, complice e pieno di amore che si usa con i bebè. Il cosiddetto “motherese”, il linguaggio della mamma, semplificato e melodico che assomiglia a un tipo di comunicazione non verbale, ma in grado di veicolare emozioni ed affettività.

I ricercatori Alex Benjamin e Katie Slocombe dell’Università di York, nel Regno Unito, hanno verificato quanto parlare con il proprio cane sia utile per rendere speciale la relazione cane-padrone e di come lo sia soprattutto per i primi. Loro con noi comunicano con il corpo, e in particolare con lo sguardo, per ricercare l’approvazione.

 

Durante lo studio dal titolo «Who’s a good boy?! Dogs prefer naturalistic dog-directed speech» pubblicato sulla rivista Animal Cognition,  i ricercatori hanno analizzato l’interazione animale-padrone facendo una serie di test con il coinvolgimento di 30 cani. Durante il primo esperimento, gli interlocutori hanno usato un «linguaggio dei cani», un tono di voce alto e melodico per parlare di argomenti dog friendly come: «Chi è il cane più bello?!», e il «linguaggio degli adulti», cioè quello normale che usiamo per comunicare tra di noi, per messaggi non inerenti agli animali, ad esempio raccontando che erano stati al cinema il giorno prima.

 

Nel secondo esperimento hanno fatto un mix tra il linguaggio usato e l’argomento veicolato. Ovvero, gli interlocutori hanno usato il «linguaggio dei cani» per parlare di cosa avevano fatto durante la giornata, e quello degli «adulti» per comunicare qualcosa inerente al cane, ad esempio: «Vieni che usciamo a fare la passeggiata!».

«Abbiamo notato che i cani adulti erano più attratti dalle persone che parlavano con un tono di voce emozionale e con contenuti connessi al loro mondo, quindi con il «linguaggio dei cani», e parlando di argomenti «dedicati a loro» – ha spiegato Alex Benjamin, uno dei ricercatori del dipartimento di psicologia dell’Università di York – mentre quando abbiamo mischiato argomenti e registri vocali, non hanno invece mostrato alcuna preferenza».

 

 

Questo vuol dire che i quattro zampe non solo capiscono quando parliamo direttamente a loro e di argomenti che li riguardano e che preferiscono essere trattati con lo stesso approccio usato per i bambini piccoli. Insomma, da adesso in avanti, quando qualcuno ci farà presente che trattiamo il nostro cane come se fosse umano, anzi «bambino», potremo rispondere che lo consiglia la scienza.

(fonte vanity fair)

I CANI ALLUNGANO LA VITA AI LORO COMPAGNI UMANI

Lo dice la scienza: chi possiede un cane, vive più a lungo e più in salute. E’ questo il risultato di uno studio svedese pubblicato su Scientific Reports (Nature) l’anno scorso
I partecipanti sono stati arruolati nello studio a partire dal 2001, quando in Svezia è entrata in vigore una legge che rendeva obbligatorio registrare il possesso dei cani.
Tutti i partecipanti erano sani all’inizio dello studio e i ricercatori ne hanno monitorato lo stato di salute per oltre 12 anni, registrando tutte le malattie intercorse durante il periodo di osservazione.
I risultati hanno mostrato che i proprietari di cani singoli avevano una riduzione del 33% del rischio di morte e una riduzione dell’11% del rischio di infarto miocardico rispetto ai singoli non proprietari.
Per le persone che vivono da sole, il possesso di un cane può ridurre il rischio di morte per cause cardiovascolari del 36%, rispetto ai singoli individui senza un animale domestico.

“Una scoperta molto interessante nel nostro studio è stata che vivere con un cane era particolarmente importante come fattore protettivo nelle persone che vivono da sole, che sono proprio le persone con il più alto rischio di malattie cardiovascolari e morte rispetto a quelli che vivono in una famiglia composta da più membri familiari.
Un cane, probabilmente, può essere un importante membro della famiglia per le persone sole ed è per questo che, tra la protezione e la compagnia, queste sono le prime a godere dei benefici di condividere la loro vita con un cane.
Anche i proprietari di cani in famiglie di più membri hanno visto dei benefici, anche se in misura minore. Il rischio di morte tra questi proprietari di cani è diminuito dell’11% e le loro possibilità di morte cardiovascolare sono diminuite del 15%, ma il loro rischio di un attacco di cuore non è stato ridotto dal fatto di possedere un cane.”

“Sappiamo che i proprietari di cani in generale hanno un livello più alto di attività fisica, che potrebbe essere una spiegazione dei risultati osservati”
I risultati suggeriscono anche un maggiore benessere sociale e lo sviluppo del sistema immunitario come ulteriore motivo per cui avere un cane offre protezione contro i problemi cardiovascolari malattia e morte.
“Può incoraggiare i proprietari a migliorare la loro vita sociale, e questo di per sé ridurrà il loro livello di stress, che sappiamo assolutamente essere una causa primaria di malattie cardiovascolari e eventi cardiaci. Altre spiegazioni includono un maggiore benessere e contatti sociali o effetti del cane sul microbioma batterico nel proprietario “, dice Tove Fall, autore dello studio e professore associato di Epidemiologia presso il Dipartimento di Scienze Mediche e la scienza per la vita Laboratorio, Università di Uppsala.
l’anima…e ora la scienza ce l’ha confermato!
Chiara Grasso
(fonte Eticoscienza.it)

Insomma, avere un cane che condivide la vita quotidiana con noi può migliorare il nostro umore, i nostri rapporti sociali, la nostra salute fisica, le nostre difese immunitarie, il nostro senso di solitudine e i nostri attacchi al cuore, facendoci sentire più sicuri e più attivi.

Fonte: Eticoscienza.it

Curare la depressione del cane e del gatto con la cannabis

Il tuo cane è inappetente o il tuo gatto sembra spento e poco vivace? Potrebbero soffrire di depressione, che è facilmente curabile con l’utilizzo della cannabidiolo
La depressione è un disturbo che colpisce non solo l’essere umano, per cui è diffusa quella post-partum, ma anche i nostri amici a quattro zampe. Non tutti sanno che, infatti, è possibile che il nostro cane sia depresso, così come il nostro gatto. Ma quali sono le cause scatenanti della depressione nel cane o nel gatto? E come è possibile individuarla?

Terapia a base di cannabinoidi: è legale?

Sembra strano sentir parlare di cannabis associata agli animali, eppure il cannabidiolo non psicoattivo è un vero e proprio toccasana per il cane depresso. Come i fiori australiani, la cannabis può rappresentare una valida soluzione naturale in grado di contrastare gli stati depressivi.

Anche il gatto depresso giova di notevoli vantaggi nell’uso della cannabis legale, soprattutto quando la depressione è associata a inappetenza e a un generale stato di apatia simile ai sintomi tipici della depressione reattiva umana. Ovviamente non bisogna pensare alla cannabis nella sua accezione d’uso comunemente “umana”, piuttosto sotto forma di oli essenziali e integratori ad hoc per i nostri amici a quattro zampe. Quando parliamo di CBD (cannabidiolo) s’intende ovviamente il suo uso legale che è infatti prescrivibile anche dal veterinario.

La cannabis è utile solo per la depressione degli animali?

Il cane depresso è innanzitutto un cane inappetente e mogio che risponde raramente agli stimoli dei proprietari e che sembra estraniato dal suo contesto. Anche il gatto depresso presenta più o meno gli stessi sintomi, e come abbiamo visto, questa particolare patologia può migliorare sensibilmente con l’ingresso nel mercato della medicina veterinaria di nuovi farmaci a base di cannabis.
Tuttavia, grazie agli effetti rilassanti del CBD, è possibile applicare questa terapia farmacologica a basi di estratti e oli di cannabis anche per gli animali che presentano una spiccata aggressività. La cannabis è sì rilassante, ma possiede anche effetti antiossidanti e antinfiammatori capaci di calmare stati di profonda agitazione – come nel caso di un post operatorio – e sedare il comportamento rabbioso del gatto o del cane che morde.

Le cause dell’ansia e della depressione nel cane e nel gatto

Il cane è un animale sociale per eccellenza che adora sentire il nucleo e il calore famigliare: quando però lo si lascia solo in casa per molto tempo, potrebbe soffrirne profondamente. Idealmente, il nostro cane dovrebbe uscire almeno tre volte al giorno e riceve stimoli – come quelli del gioco – per rimanere giovane sia fisicamente che mentalmente. Non sempre però questo è possibile, e in alcuni casi il cucciolo sviluppa una vera e propria depressione che lo porta a rimanere ore e ore senza uscire dalla sua cuccia.
Il gatto, rispetto al cane, è molto più sensibile ai cambiamenti: basta un trasloco o un evento di grande impatto – come, ad esempio, la presenza di un neonato in casa – a sconfortarlo. In tutti questi casi, i prodotti a base di olio di cannabis sativa legale possono venire in vostro soccorso.

Ci sono delle controindicazioni?

Come per tutte le terapie farmacologiche, anche per quella a base di cannabidiolo è fondamentale non superare le dosi consigliate dal proprio veterinario. La THC ha pochissime controindicazioni, e nel caso di depressione nel cane o nel gatto i suoi effetti benefici sono evidenti fin da subito. La cannabis può donare un notevole sollievo anche negli animali anziani che soffrono di dolori cronici, artrite e inappetenza.

Fonte: https://www.paginegialle.it/magazine/animali/curare-la-depressione-del-cane-e-del-gatto-con-la-cannabis