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L’isolamento sociale del cane

Moltissime persone decidono di adottare o comprare un cane perché possiedono una bella casa con un grande giardino, convinti di poter in questo modo soddisfare i bisogni dell’animale, relegandolo in quello spazio o anche in recinti molto piccoli a volte anche in balconi  per tutta la sua vita, senza mai farlo entrare in casa, senza  condividere nulla con la famiglia, ma tenuto li come fosse un nano da giardino, portandogli solo acqua e cibo. Prima di adottare un cane sarebbe opportuno informarsi molto bene facendosi anche e soprattutto una buona cultura cinofila. Troppi sono i cani abbandonati a se stessi, senza mai o quasi interagire con il proprietario, senza uscire per fare una passeggiata che è uno dei suoi bisogni primari o socializzare con i propri simili, anche questo fondamentale per il suo equilibrio. Al telegiornale capita di sentire tragiche notizie di  cani di famiglia che aggrediscono bambini, lasciati quasi sempre incustoditi, provocando loro gravi danni fisici e a volte purtroppo anche la morte. La soluzione ovviamente è sopprimere questi animali perché divenuti pericolosi ma dobbiamo capire che LA COLPA E’ SEMPRE DEL PADRONE E NON DEL CANE , il quale non è stato in grado di gestire l’animale nel corso della sua vita e chi ne paga le conseguenze è sempre una vittima innocente . Se si decide di condividere la propria vita con un cane che è un ANIMALE SOCIALE, dobbiamo metterci bene in testa che si è una famiglia, un branco e come tale ogni cosa dovrà necessariamente essere condivisa insieme con lui affinché non si senta abbandonato o discriminato. I cani devono poter uscire, anche se hanno a disposizione grandi spazi verdi, devono poter annusare il terreno fonte preziosa  d’informazioni, esplorare il mondo esterno e interagire con persone diverse. Le difficoltà che si possono creare tra il cane e il suo padrone si risolvono imparando a comprenderlo e a comunicare con lui, per questo un grande aiuto arriva da un buon educatore cinofilo che con la sua esperienza nel settore è in grado di insegnarci il linguaggio non verbale  e a capire meglio i suoi bisogni. Usare violenza procurando all’animale dolore fisico, tenerlo sempre a catena, non dargli da mangiare e bere e non curare le sue malattie sono maltrattamenti visibili a chiunque e facilmente denunciabili, ma capire il suo dolore psicofisico è ben più difficile. Non prendete un cane se non avete tempo da dedicargli o solo perché possedete un giardino, non lasciatelo solo in casa per molto tempo, non sgridatelo perché al vostro rientro vi accorgete che ha scavato una buca in quel giardino che tanto amate o mangiucchiato una pantofola. E’ solo un atteggiamento a una situazione di grande stress o noia, non sono certo dispetti. Una campagna molto importante contro l’isolamento sociale è stata fatta dall’associazione L’AMICO FEDELE nella regione Marche e l’associazione di vita CASTROCARO affinché tutti sappiano che l’isolamento sociale del cane è UNA GRAVE FORMA DI MALTRATTAMENTO troppo spesso ignorata.